7 consigli per la prima visita dal ginecologo

Ecco i consigli più importanti per la prima visita dal ginecologo.

11.09.2019

Prima visita dal ginecologo

iStock / Stadtratte

1. Quando andare dal ginecologo per la prima volta?

Una raccomandazione generale riguardo all’età giusta per una prima visita dal ginecologo non esiste. Se possibile però si consiglia di farlo prima di aver compiuto i 16 anni. La maggior parte delle ragazze va dal ginecologo per la prima volta dopo la comparsa del primo ciclo mestruale. E al più tardi quando nella vita di una donna si pongono questioni come la contraccezione, quando si hanno rapporti sessuali o si accusano disturbi mestruali, va consultato un ginecologo.

I motivi più frequenti per la prima visita dal ginecologo sono:

  • comparsa del primo ciclo mestruale;

  • gravi disturbi mestruali;

  • assenza di mestruazioni a 16 anni;

  • consulenza sulle possibilità di contraccezione, come ad esempio la pillola, il cerotto ormonale o la spirale;

  • vaccino contro l’HPV, che andrebbe somministrato prima del primo rapporto sessuale (possibile anche presso il medico di famiglia).

2. In che modo si svolge la prima visita dal ginecologo?

  • All’inizio ha luogo un colloquio approfondito con il ginecologo che si informerà ad esempio sul ciclo mestruale, sullo stato di salute e sul comportamento sessuale (vedi punto 3). Lo svolgimento di ogni colloquio è molto individuale.

  • Prima del primo esame ginecologico, il medico spiega alla paziente in cosa consiste. Se qualcosa non è chiaro, è lecito e giusto fare domande. E se dal colloquio risulta che l’esame non è necessario, la prima visita dal ginecologo può definirsi già conclusa.

  • Il medico ispeziona anzitutto i genitali esterni (pube, labbra, clitoride).

  • Il prossimo passo consiste nell’esame della vagina e dell’utero, per il quale il medico utilizza specchi speciali o piccoli strumenti.

  • Infine, vengono analizzate le caratteristiche dell'utero e delle ovaie (posizione, dimensioni, consistenza, sensibilità). A tale scopo, il ginecologo introduce due dita nella vagina, mentre con l’altra mano procede alla palpazione del ventre. Se non si hanno ancora avuto rapporti sessuali, l’esame non viene eseguito per via vaginale.

  • Eventualmente si effettuano ulteriori analisi,

    • come l’ecografia pelvica o

    • l’ispezione del seno.

  • Al termine della prima visita, in un colloquio conclusivo il ginecologo informa la paziente sul risultato e la valutazione dell’esame. Il colloquio può ad esempio comprendere una consulenza sul metodo contraccettivo più adatto o su una terapia, oppure semplicemente la comunicazione dell’esito positivo della visita.

3. In che modo devo prepararmi all’appuntamento con il ginecologo?

  • Prima di affrontare la prima visita ginecologica, è utile parlarne con persone fidate, per esempio con amiche più grandi, sorelle o cugine, ed eliminare eventuali timori o incertezze.

  • Va inoltre ricordato di non fissare l’appuntamento durante il ciclo mestruale.

  • Un suggerimento utile è quello di annotare le domande importanti o delicate da porre al ginecologo per non dimenticarle.

  • Portare con sé la tessera di cassa malati.

  • Il ginecologo chiederà informazioni sul ciclo mestruale, per cui è opportuno prepararsi alle domande seguenti:

    • Quando è comparso il primo ciclo mestruale? A quando risale l’ultimo?

    • Quanto dura il ciclo?

    • Il ciclo è regolare?

    • Si hanno disturbi durante il ciclo?

  • Il medico può anche informarsi sugli argomenti seguenti:

    • attività sessuale;

    • uso o intenzione di fare uso di anticoncezionali;

    • storia clinica, malattie passate;

    • assunzione di farmaci;

    • malattie in famiglia;

    • disturbi acuti.

4. Cosa devo indossare quando vado dal ginecologo?

Per sottoporsi all’esame ginecologico è necessario scoprire completamente (biancheria intima inclusa) la parte interessata. Dopo il colloquio iniziale, il ginecologo concede alla paziente il tempo necessario per togliere gli indumenti e procedere alla visita. A tale scopo, spesso nello studio dove ha luogo l’esame sono disponibili delle cabine/pareti divisorie.

Si consigliano abiti comodi nonché facili da indossare e togliere per evitare inutili tensioni. Per ragioni pratiche, quindi, le donne preferiscono indossare una gonna che per l’esame dei genitali può essere semplicemente sollevata, togliendo dunque solo la biancheria intima e/o i collant.

Il ginecologo non chiede mai alla paziente di spogliarsi completamente. L’esame ha luogo in due tappe: la prima prevede la visita dei genitali, la seconda la palpazione del seno per il rilevamento tempestivo di un carcinoma (cancro al seno), o viceversa. Questo consente alle pazienti di essere sempre vestite per metà.

Per l’esame non è necessario togliere i calzini.

5. Cosa devono sapere i miei genitori della visita dal ginecologo?

Come tutti gli altri medici, anche i ginecologi sono tenuti al segreto professionale. Questo diritto spetta anche alle persone minorenni con capacità di giudizio. Il consenso dei genitori non è quindi necessario, né per le diagnosi, né per ulteriori provvedimenti. Se si desidera modificare l’indirizzo o il destinatario della fattura, basta parlarne con il medico o con il personale dell’ambulatorio. Si consiglia tuttavia di effettuare questa modifica in consultazione con la cassa malati. Gli importi che superano la copertura assicurativa devono essere pagati di tasca propria.

Ad ogni modo, si consiglia di tenere conto del parere dei genitori o quanto meno di informarli sulla visita ginecologica.

6. Vado dal ginecologo da sola o mi faccio accompagnare?

Per alcune pazienti giovani è più facile affrontare la prima visita dal ginecologo se sono accompagnate, per esempio dalla migliore amica, dalla mamma o dal fidanzato. Se l’accompagnatore dovrà attendere nella sala d’attesa è una decisione che spetta alla paziente e che la persona in questione dovrà rispettare.

7. Visita ginecologica: cosa fare e cosa non fare

  • Non rimandare inutilmente la visita.

  • Parlare apertamente delle proprie preoccupazioni e paure. Solo in questo modo il ginecologo sarà in grado di aiutare la sua paziente.

  • È utile annotare gli argomenti più spinosi già prima della visita, in questo modo sarà più facile parlarne.

  • La depilazione delle parti intime non deve essere motivo di vergogna o imbarazzo e non è un dettaglio che al medico importa. Un’igiene intima eccessiva prima della visita può causare irritazioni cutanee o reazioni allergiche e non è pertanto consigliabile.

  • In caso di infiammazioni vescicali o di candidosi, è opportuno consultare il ginecologo o il medico di famiglia per tempo. Resistere e sopportare il disturbo è controproducente e ritarda il processo di guarigione.

  • Parlare con il ginecologo di sintomi premestruali (PMS), sbalzi d’umore, crampi o altri disturbi.

  • Prendersi il tempo necessario. Soprattutto una consulenza sulle possibilità di contraccezione può richiedere un tempo più prolungato per avere una chiara idea dei pro e dei contro.

  • La visita dal ginecologo non deve essere motivo di imbarazzo. I ginecologi sono esperti nel loro campo e visitano numerose pazienti ogni giorno. Se nonostante questo prima del colloquio o dell’esame si hanno dei timori, è meglio parlare apertamente del proprio disagio già all’inizio della visita.